Bagliori d'acciaio

Dalla prefazione alla pubblicazione

    Gli studi e la ricerca delle fonti storiche, l'analisi dei dipinti dei grandi artisti del 400, la puntigliosa e fedele ricostruzione delle vesti e delle armature, dei gioielli e degli accessori: tutto viene riproposto con cura maniacale e dovizia di particolari. E ci piace sognare, ritornare indietro nel tempo, fantasticare con la nostra mente. Ma qui ti accorgi che il sogno realtà: le dame, i notabili e i cavalieri li tocchi con mano, sono vivi.

    In particolare quest'anno si è voluto focalizzare l'attenzione sulla figura del cavaliere: dalle trame d'oro delle vesti sontuose ora ci lasciamo rapire dai bagliori d'acciaio delle armi delle armature. Molto è stato scritto sulla figura del cavaliere e del suo significato nel contesto storico, politico e religioso del medioevo: un'immagine così sospesa tra lo storico e il fantastico da essere, più di ogni altra, tanto insita nell'immaginario collettivo da diventare l'emblema stesso del medioevo. Perché il cavaliere vive tra la violenza e la pace, il sangue e Dio, da rapina e la protezione dei poveri: è santo e macellaio. È l'eroe dei primi grandi testi letterari in lingua volgare: la rappresentazione simbolica del coraggio, della fedeltà, dell'abnegazione. In battaglia o in un torneo è rude e forte con le armi ma, allo stesso tempo, è dolce e raffinato paladino d'amore.

    Una figura che colpisce e allora siamo avidi di saperne di più.

    Ci piace conoscere come avveniva l'investitura, questo rito della consegna delle armi che rappresentava un passaggio essenziale per il giovane guerriero, quali tecniche di combattimento usava, come era equipaggiato. E ci si apre davanti un mondo affascinante, quello delle armi e delle tecniche di combattimento, che è rimasto per molto tempo quasi inesplorato, poiché gli studi avevano fino a poco tempo fa toccato solo marginalmente questo importante argomento. "L'arma bianca rappresenta il mondo irrecuperabile del ferro forgiato per eccellenza. A differenza di altre arti quella antica di forgiare il ferro è andata perduta e le armi bianche, offensive e difensive, restano come testimonianza di un'eccezionale bravura e di una notevole esperienza tecnica che ha consentito di creare con il ferro strutture forti e leggere, dal disegno squisito, cui hanno contribuito anche grandi artisti, pittori e scultori quali designer dell'epoca."(Troso)

    Questa piccola pubblicazione, a corollario di altre importanti iniziative quali le due conferenze con esperti come Stefano Papetti e Paolo Pinti e l'allestimento di una mostra, vuole essere un piccolo contributo per farci meglio conoscere, capire ed amare quel periodo tanto affascinante e ancora in gran parte da scoprire qual è il medioevo.

 

Manfredo Longi

 

Galleria Immagini  -  i bozzetti sono tutti dello stilista Roberto Formentini

 

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